riceviamo e pubblichiamo
Dalla Tunisia all’Egitto, dallo Yemen alla Libia, passando per l’Albaniae, in parte, per il Marocco e l’Algeria, centinaia di migliaia di rivoltosistanno attaccando tutto il sistema di oppressioni che le classidominanti e i governi con le loro poliziesche politiche di “gestione deiflussi” hanno teso tra le due sponde del Mediterraneo: una rivoltageneralizzata che non riconosce i confini stabiliti e travalicandolistabilisce una nuova realtà di fatto e suggerisce infinite possibilità! Invece, commentatori e politici nostrani fanno di tutto per gettarefumo negli occhi: questo momento della guerra sociale contro lamiseria viene scientemente ridotta a mera lotta per la democrazia, come se in quest’ultima non esistessero sfruttamento, povertà edemarginazione. La rottura delle catene della paura viene spacciata per opposizione aisistemi repressivi delle dittature, come se esse non fossero nate ecresciute in stretta complicità con l’analogo sistema di paura, ricattie minacce, carceri e polizia, vigente nei sistemi democratici. La spontaneità della rivolta viene messa in dubbio con le piùfantasiose ipotesi di regie occulte, come se si trattasse di “popoliinferiori” incapaci di agire secondo i propri bisogni collettivi.Gli innumerevoli attacchi ai commissariati di polizia e la DISTRUZIONE DELLE CARCERI vengono taciuti in nome del “carattere pacifico” deimanifestanti.In questo discorso fatto di menzogne e omissioni trapela risultachiaro un dato semplice: il potere trema. Non è dato sapere quali saranno i prossimi contraccolpi delle rivolte in corso, ma già vediamo come per il governo italiano, che vede messain causa tutta la sua politica di governo dei flussi di popolazione,divenga l’occasione per dare nuovo vigore alla propria politicapoliziesca contro i poveri (pattugliamenti di frontiera, campi diconcentramento, retate e deportazioni per i dannati della Terra) e alla guerra tra poveri: l’allarme “invasione barbarica” serve affinché giovani, disoccupati, precari, cassintegrati, sfrattati, emarginati, ecc.distolgano il loro sguardo e la loro rabbia dal loro vero nemico:i padroni e chi li difende. Perché una cosa è certa: Libia, Egitto, Tunisia non sono altrove. Sono qui e ora. Quando gli oppressi insorgono non ci sono polizie,non governi, non dittature che possano contenerli.e gli oppressi stanno insorgendo!