riprendiamoci le nostre vite!

L’assurdità, la pericolosità, l’incremento di nocività che la tecnologia atomica  comporta sono note a tutti: radiazioni, scorie, incidenti, inquinamento e ulteriore militarizzazione della società. E nessuna menzogna del potere e degli interessi industriali potrà nasconderlo.

Ciò che sta accadendo in questo momento in Giappone dimostra l’impotenza degli ingegneri, dei governi, delle agenzie di sicurezza che si trovano a gestire questo tipo di emergenza.

Se fossimo afflitti di quell’odiosa abitudine che si riassume nella frase “l’avevamo detto” questi avvenimenti ci darebbero l’occasione di far sentire la nostra voce. Ma a cosa servirebbe?

A cosa servirebbe quando poi ci troviamo costantemente succubi di chi ci vuole imporre il nucleare? Succubi di gentaglia che accetta consapevolmente il rischio che milioni di persone possano morire a causa di un incidente nucleare, che la vita presente e futura sia minacciata, che interi ecosistemi spariscano dalla faccia della Terra.

Presidenti, capi di governo, ministri, parlamentari, capi delle multinazionali dell’energia, tecnici specializzati, ingegneri, scienziati, direttori di centrali, mass media riescono a pensare solo in termini tecnici, economici, affaristici.

Tutta gentaglia che ci racconta che il nucleare è il mezzo necessario per far fronte al fabbisogno energetico del Paese e che le tecnologie di nuova generazione sono economiche, ecologiche e sicure. E che ancora oggi si ostinano a ribadire, senza alcuna vergogna, che le centrali giapponesi hanno retto, che il nucleare è sicuro, che i reattori resistono a qualsiasi evento. Ci dicono di stare calmi, se ne stanno occupando loro…

Eccole qui le loro sicurezze, i loro calcoli, i loro studi, le loro soglie di rischio, la loro tecnologia, il loro progresso, la loro infallibilità: un mostro che è fuori controllo, un mostro che sta avvelenando persone, animali, aria, acqua, suolo!

E noi come ci opponiamo?

Contrapponendo al nucleare le energie alternative? Il referendum?

Rivendichiamo il nostro diritto all’autodifesa.
“Il diritto all’autodifesa per chi è minacciato di morte e in ogni  momento può essere aggredito è naturalmente naturale!” (Gϋnter Anders.)

La lotta al nucleare va inserita dentro un quadro più generale di critica radicale dell’esistente, perché le nostre esigenze di vita sono incompatibili con gli interessi economici e sociali del sistema capitalista.

Autorganizziamo le lotte!

A noi non interessa proporre alternative per il funzionamento di questo mondo ma anzi riteniamo assolutamente necessario immaginare un’alternativa a questo mondo e alla sua immane produzione di nocività.

Assemblea permanente contro il nucleare “Una volta per tutte”

Milano/Saronno, 15 marzo 2011

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