perché non ci stiamo

A proposito della manifestazione “anarchica”
del 22 maggio e del gruppo formatosi sul social network facebook

I compagni più tecnofobi forse non sapranno dell’effervescenza (reale
o fasulla) dei gruppi nati su facebook. Uno di questi, intitolato “per
una manifestazione anarchica nazionale”, si è proposto non solo come
documento accozzaglia di concetti e fraseologia di estrema destra, ma
“avanguardia” di una estemporanea manifestazione anarchica su scala
nazionale, il cui tema portante puntava su una sorta di
autoreferenzialità libertaria. Un gruppo in grado di contare più di
mille iscritti –tra i quali anche autentici libertari e persone ingenue
ma in buona fede- e quindi di coinvolgere più persone su parole d’ordine
pericolosamente ambigue analoghe alle tematiche care alla destra dei
“fascisti del terzo millennio”, come ad esempio quella del
“signoraggio”.
Per di più, analizzando i profili degli
amministratori/promotori dell’iniziativa, sono saltati fuori link e
contatti con svariati siti propagandistici dell’ideologia
nazional-socialista e comunitarista che non sono altro che ricettacoli
di testi e scritti dei guru della Nuova Destra come De Benoist, Massimo
Fini, Dugin, Junger, ecc.
L’illusione di utilizzare un social
network quale facebook
come strumento di comunicazione antagonista, oltre al fatto di
utilizzare la piattaforma
commerciale di Murdock
, è pericolosa perchè si può controllare cosa
un utente scrive e con chi si relaziona, mentre permette un insidioso
anonimato a chi vuole pescare nel torbido.
Noi vogliamo smascherare
certo linguaggio come futuro contributo e strumento contro il
neofascismo più criptico. Il comunicato d’indizione del corteo non era
stato nè discusso nè condiviso con nessuna delle realtà anarchiche e
libertarie di lingua italiana. Infatti la dinamica decisionale ha
riproposto il solito copione autoritario di decisioni prese dall’alto e
di contenuti paracadutati chissà da dove. Grave il fatto che un
“manifesto anarchico” sia stato scritto da un fascistoide, ma ancora più
grave è che sia stato accettato anche da libertari. Questo sarebbe
l’ennesima riprova che è del tutto inutile dare la caccia ai nazi pelati
per strada, quando poi l’ideologia dell’estrema destra l’abbiamo già
ingoiata e assimilata senza neanche rendercene conto.

DISARTICOLAZIONE DEL TESTO

Un mondo in balia di misteriosi gruppi d’interesse e lobby segrete,
nonché vittima di oscuri complotti ebraici.
La difesa di non meglio
precisati popoli contro i meschini obiettivi della dittatura delle
Banche Centrali.
Signoraggio, strozzinaggio e minoranze malvagie
contro popoli, occidentali e sacralità della natura.
Mancanza di una
analisi critica, ed in particolare una qualsiasi analisi anarchica.
Nel complesso l’uso criptico del linguaggio si rivela lo strumento più
potente nelle mani del fascistume “anti-sistema”.
È sufficiente
tuffarsi nell’incredibile galassia nera (pardon bruna) di internet per
notare la continuità terminologica fra picchiatori nostalgici e nuova
meta-politica dei « manganelli parlanti ».
Il linguaggio espresso in
quest’ennesimo tentativo d’infiltrazione linguistica di matrice
neofascista segue la triade: popolo, complotto, sovranità. Un insieme di
parole chiave che nel complesso vuole creare confusione e permeato da
un’esplicita tensione moralista.
Un rigurgito di simboli, slogan e
parole d’ordine per affermare con un linguaggio complottistico e
mitologico l’identità di un gruppo (popolo, etnia, razza…) anche
impadronendosi del nostro ideale di libertà. Ad introdurre alla scaltra
terminologia neofascista gli utenti di facebook i «differenzialisti »
(non più razzisti !) i sofisticati « egualitaristi qualitativi » (non
più sadici autoritari !).
Ad esprimere l’identitarismo becero in
forma di « popolo » fu già Mussolini nel suo tentativo d’adombrare il
concetto di « classe » e far così risaltare l’elemento nazionalista.
Dalla lotta di classe alla « lotta di popolo » (nome di uno dei primi
gruppi criptofascisti post ’68). « Popolo » é una delle parole magiche,
di tutte le destre, da cui fanno discendere i loro sporchi valori
tradizionali, religiosi e di sangue (da difendere ad ogni costo!).
L’anarchico é l’espressione politica di un individuo, non la cellula
base di un corpo sociale inesistente come « il popolo ».
Il «
complotto giudaico massonico e della plutocratica Inghilterra » si
tramuta così in caricaturali « strozzini » contro i popoli , contro noi «
occidentali » ! « Grande Distribuzione Organizzata » pronta ad
introdurci a fantastici nemici come l’NWO (« New world order »).
Gli
anarchici non usano pseudo teorie economiche come il « signoraggio
bancario ». La teoria del «servaggio» è emblematica. Figlia di Pound e
fatta propria da tutta la fascisteria postmoderna: il nemico non é più
il capitalismo, la legge del profitto, il sistema di produzione
dominante e la conseguente divisione in classi. Il nemico diventano le
banche (ovviamente sinonimo di ebrei) e in tal modo pure il padrone può
trovarsi d’accordo con l’operaio contro l’«usura» bancaria. Il nazismo è
nato esattamente così!!
L’anarchismo é materialista non
spiritualista. Noi anarchici ripudiamo in modo assoluto un linguaggio
alla Forza Nuova fondato sull’« anticapitalismo razzista » di chiara
matrice antisemita (e che tuttavia permette a gruppi come quello di
Fiore di stringere alleanze neo-liberal con Berlusconi). Siamo
anticapitalisti perché la miseria del quotidiano é dovuta a relazioni
economico-sociali squilibrate, siamo contro lo Stato perché vogliamo
denunciare la nocività di rapporti basati sulla gerarchia e
sull’autoritarismo ad ogni livello.
«Sovranità» é dunque un termine
incompatibile con l’idea che abbiamo di libertà… perché riguarda gli
Stati: non dovrebbe esistere un insieme d’individui che ne esclude altri
in base a discrimianzioni anche «soft » come quelle culturali.
Non
siamo parte di un popolo intento a recuperare la sovranità di un dato
territorio contro oscuri poteri stranieri: i primi oppressori da cui
liberarsi sono tricolorati.
Dove sono invece i temi
dell’antisessismo, dell’antirazzismo, della critica allo stato e al
capitale?
Tra l’altro, il richiamo alla «sacralità della natura» è
un argomento usato pure dagli antiabortisti, dagli sprangatori omofobi e
dai fondamentalisti!
Per non parlare della necessaria critica
anticarceraria: neppure Pannella introdurrebbe il tema delle gabbie per
immigrati e autoctoni partendo dal loro eccessivo «affollamento» !

Simili argomentazioni appaiono voler manganellare il nostro cervello
prima ancora dei nostri corpi.
Razzisti, fascisti, sessisti, bigotti
reazionari e sbirri del pensiero: la vostra merda non attacca ! Nel
virtuale come nelle strade ci saremo sempre per smascherarvi e
resistervi!
Preoccupati dal fatto che alcuni compagni/compagne ci
siano miseramente cascati invitiamo ad un maggior spirito critico!!
Facebook e la faciloneria con cui si formano certe iniziative é
pericolosa ma altrettanto pericolosa é la nostra incapacità di
comprendere le ramificazioni del potere e le forme recuperate dal
fascismo.
Invitiamo quindi tutte le componenti anarchiche ad
accogliere con il massimo scetticismo qualsiasi comunicato o iniziativa
che non provenga DIRETTAMENTE da realtà autorganizzate e autogestite e a
dotarsi di seri strumenti di analisi per smascherare queste tentativi
d’intossicazione: tutto questo non è solo necessario ma costituisce
modalità attiva di LOTTA! Nessuno spazio per questi gruppi neofascisti e
per TUTTI i loro affiliati!

ARANEA – Rete veneta di comunic-azione anarchica
http://www.autistici.org/aranea/

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