sulle perquisizioni e gli arresti del 6 aprile a bologna

riceviamo e diffondiamo:

Mercoledì 6 aprile, a partire dalle prime ore della mattina, le case di una sessantina di compagni in tutta Italia sono state invase e perquisite da agenti della DIGOS. 27 tra questi risultano indagati, di cui 5 sono stati arrestati con l’accusa di associazione a delinquere.
Tra i compagni bolognesi colpiti dalla repressione la maggior parte è da tempo attiva all’interno dello spazio di documentazione anarchico FUORILUOGO, aperto a Bologna nel 2006.
FUORILUOGO è stato perquisito, devastato e sigillato.

Già la scorsa settimana le case di 8 compagni tra Bologna e Ferrara erano state perquisite, in seguito ad alcune azioni avvenute nei giorni precedenti, tra cui attacchi diretti a strutture del dominio, quali ENI, IBM e Lega Nord.
Subito la voce mediatica, serva dell’apparato repressivo, parlando di terrorismo, ha voluto circoscrivere un generale e diffuso clima di incandescenza ad un’area ben specifica, quella anarchica.

In un periodo di crisi e rivolte che stanno contagiando l’intera area del Mediterraneo padroni e potenti non hanno nulla da offrire e non possono fare altro che colpire chi, da sempre, grida a gran voce e si oppone realmente ad un mondo fatto di guerre, sfruttamento, gerarchie, galere, centri di reclusione.
Noi abbiamo scelto di continuare a farlo senza lasciarci intimidire.
Non ci fermeranno tentando di ricondurre la nostra voglia di libertà a stereotipi fatti a loro immagine e somiglianza, basati su gerarchie e rigide organizzazioni.

AL FIANCO DEI COMPAGNI ARRESTATI, OGGI PIU’ CHE MAI.
PERCHE’ LA SOLIDARIETA’ E’ UN’ARMA.

Rilanciamo per questo il CORTEO DI SABATO 16 APRILE (concentramento ore 15.00 piazza XX settembre)
contro chi sfrutta, bombarda e reprime, sia oltre le sponde del Mediterraneo che all’interno delle nostre città.
A fianco di chi non si lascia schiacciare, ma insorge contro chi lo vorrebbe schiavo e sfruttato.

A FIANCO DI CHI, SCHIACCIATO DA UN CIELO PLUMBEO SCEGLIE DI PROCURAR TEMPESTA.

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