e visto che la pubblicazione di una fanzine cartacea viene continuamente rimandata alle proverbiali calende greche, beccatevi quest’intervista fatta agli anchor qualche mese fa…
English version below!
1. Ciao anchor! Presentatevi ai lettori di A’RRAGGIA…
Anchor è un gruppo hardcore scandinavo ed composto da 5 elementi che si chiamano Ulf (che sono io), Mattias, Claes, Frederik e Carl.
Siamo una band dal 2007 e abbiamo fatto uscire un po’ di dischi, tra i quali “Recovery” che è l’ultimo. Proprio adesso ci stiamo preparando per un tour in Australia e Sud Est Asiatico.
2. Nonostante abbiano un approccio molto personale, ho trovato i vostri testi abbastanza incentrati su argomenti politici o sociali: pensate che la musica sia un mezzo per veicolare dei messaggi? Pensate che basti inviare un messaggio o che si debba poi passare all’azione?
La musica è senza dubbio un mezzo per veicolare un messaggio. Le band che abbiamo più a cuore sono quelle con un messaggio che ci lega ad un momento particolare della nostra vita. In base al messaggio che stai cercando di trasmettere, potrebbe essere abbastanza. La musica è musica – è quello che facciamo, anche ispirati dalla musica, che fa la differenza quando si passa all’azione.
3. Tra le cose sui vostri banchetti ho visto una maglia con il faccione di Kropotkin: come i R.A.M.B.O. pensate che è figo “rockin’ with Kropotkin”? Come mai avete scelto Kropotkin invece di una figura anarchica più romantica? A un certo punto della sua vita Jules Bonnot è stato anche vegetariano e straight edge…
Mattias è quello che ha pensato alla maglia ed ecco cosa dice a riguardo:
Non sono una persona molto acculturata o un intellettuale. Dormivo in classe durante le lezioni di storia. Non poteva fregarmene di meno, ma ero affascinato da qualcosa in Joe Hill, Emma Goldman, Pjotr Kropotkin e Michail Bakunin. Ed è stato Kropotkin quello che ho scelto tra loro, anche se, ad essere onesto, avrebbe avrebbe pure potuto essere Hill.
4. Vi ho visti suonare a Lisbona qualche anno fa e Quanto tempo fa avete suonato in Italia? Vi è piaciuto? Quali sono le differenze principali rispetto ai posti in cui suonate o all’umore del pubblico? (gli anchor suonano in questi giorni a trento, ndA’RRAGGIA)
Abbiamo suonato in Italia nell’ottobre del 2011 con Trial e Run with the Hunted. Forse è stata una delle date migliori del tour. Vorremmo tornare, ma non siamo sicuri quando. Spero quest’estate! Non ho notato grosse differenze in Italia per quanto riguarda i concerti. Ci sentiamo sempre ben accolti, comunque.
5. C’è qualche band italiana che pensate possa aver avuto influenza sulla vostra musica?
Non so se qualche band italiana abbia influenzato il nostro sound, ma conosciamo quache band italiana, come gli Alone con i quali abbiamo suonato qualche volta. Ricordo i No More Fear, una band della metà degli anni 2000. Anche i Negazione mi piacciono.
6. Che significa per voi DIY? Vi considerate una band parte di una scena DIY?
DIY significa provvedere a te stesso con abbastanza conoscenza per fare quasi tutto quello che vuoi. Molta gente usa il DIY come una scusa per qualcosa di scarsa qualità, e penso che sia una vergogna. Dovrebbe essere l’opposto – se lo fai da te, allora dovresti cogliere l’occasione per farlo al meglio. Questo va applicato a qualsiasi cosa tu voglia fare, una fanzine, una band, un concerto, ecc… E’ un modo di pensare che può influenzare e migliorare la tua vita in tanti, tanti modi. Sicuramente ci consideriamo una band DIY.
7. Prima di acquistare un vostro disco, ho ascoltato la vostra musica scaricandola, senza pagare ovviamente. Pensate ancora che la proprietà privata sia un furto, anche se si parla di musica? Cosa ne pensate delle migliaia di blog dove puoi scaricare le ultime uscite? Scaricate musica gratis? Di questi tempi, pensate che il download gratutito possa essere uno svantaggio o un modo per diffondere la propria musica?
Non ho nessun problema con chi scarica i nostri dischi. Grazie al filesharing, sono sicuro che tanta gente ha ascoltato la nostra musica, e che probabilmente ci ha aiutato ad andare a suonare in posti che non avremmo potuto raggiungere in altri modi. Comunque, se uno scarica un nostro disco e gli piace, saremmo felici che lo acquistasse ad uno dei nostri concerti per dimostrare il suo supporto e apprezzamento. Sfortunatamente, una buona registrazione non può essere scaricata, dobbiamo pagarla.
8. Lavorate per mantenervi o ci provate con la musica? Vi considerate degli “artisti” o “professionisti”? E’ dura in Svezia trovare un equilibrio tra i soldi che spendi e quelli che guadagni con la musica?
Non so se ci consideriamo artisti e sicuramente non siamo professionisti. Facciamo questo perché è quello che ci piace, e perché è tutto quello che sappiamo. Ognuno di noi studia o lavora per mantenersi. E’ dura mantenersi con la musica in Svezia, soprattutto se suoni in un gruppo hardcore. E forse si suppone che uno non debba fare quello per vivere. Forse tenerla come una passione dovrebbe essere il modo per continuare a farla essere interessante.
9. Lo Straight Edge può essere una scelta rivoluzionaria, ma anche una merda bigotta. Cosa ne pensate? E del Christiancore che si è generato all’interno della scena straight edge?
Ecco quello che penso dello straight edge – è quello che fai. Vedo troppi ragazzi ai quali importa troppo quello che possa essere lo straight edge per altra gente. E un sacco di gente che strane opinioni a riguardo, ma alla fine, è quello che fai che conta per te. Ed è tutto quello che importa. Per il cristianesimo è fuori luogo nell’hardcore. Se uno vuole essere cristiano, è tutto a posto, ma per favore che non provi a legarlo all’hardcore, perché è solo sbagliato.
10. Ecco l’ultima: la provocazione è un mezzo per attaccare e suscitare interesse o qualcosa di inutile e fuorviante? E’ parte della vostra attitudine? Grazie per il vostro tempo prezioso e spero di vedervi a Napoli prima o poi!
Dipende da come e quando usi la provocazione, può essere un mezzo molto utile per attirare attenzione su una questione o semplicemento per rendere le altre persone consapevoli dell’altra faccia della medaglia. Penso che la provocazione sia un mezzo molto effettivo se usato con consapevolezza e intelligenza, e penso che in alcuni casi lo usiamo anche con gli Anchor. Alienare le persone è rararamente una buona idea
Grazie per l’intervista! Spero di tornare presto in Italia. Stammi bene!
1. Hi Anchor! Would you introduce yourselves to the readers of A’RRAGGIA?
Anchor is a hardcore band from Scandinavia and consists of five individuals who go by the names Ulf – that’s me, Mattias, Claes, Fredrik and Carl. We’ve been a band since 2007 and have released a bunch of records, Recovery being the latest one. Right now we’re preparing for a tour of Australia and South East Asia.
2. I found your lyrics, even through a personal approach, deeply focused on social / political issues: is music a means to convey some kind of messages? Do you think the message is enough or should it be followed by action?
Music is absolutely a means to convey a message. The bands we hold closest to our hearts are the bands who’s message connected with us the most at a certain time in our lives. Depending on what message you’re trying to convey, the message could be enough. In the end, music is just music – it’s what we do with it, or what we do inspired by it, that makes a difference when it comes to action.
3. I saw among your merch a shirt with a big Kropotkin face: as R.A.M.B.O., do you like “Rockin’ with Kropotkin”? Why did you choose Kropotkin rather than a more romantic anarchist? Jules Bonnot was even straight edge and vegetarian…
Mattias is the guy behind the shirt, and here’s what he has to say about it:
I’m not a very cultivated or intellectual person in any way. I slept through history class. I couldn’t care less but something about Joe Hill, Emma Goldman, Pjotr Kropotkin and Michail Bakunin fascinated me. It became Kropotkin even though it could’ve been anyone of them and maybe it should’ve been Hill to be honest.
4. I saw you playing in Lisbon last year and I really enjoyed your act… How long time ago did you play in Italy for the last time? Did you have a good time? Are you planning about touring soon in Italy? What are the main differences about the venues and the mood you feel in the pit?
We played in Italy in October 2011 with Trial and Run with the Hunted. The show was really good, probably one of the best of the tour. We always want to come back, but we’re not sure when though. Hopefully this summer! I haven’t noticed Italy to be much different when it comes to the shows. We always feel very welcome there, though.
5. Are there any italian bands that you consider had an influence on your music?
I don’t know if any italian bands influenced our sound. But we know some italian bands, like Alone who we’ve played some shows with. No More Fear is a band I remember from the mid-2000’s. I like Negazione too.
6. What does DIY mean to you? Do you consider yourself as a band committend into a DIY ethics and scene?
DIY means providing yourself with enough knowledge to do pretty much whatever you want. Many people use DIY as an excuse for something to be of poor quality, and I think that’s a shame. It should be the other way around – if you do it yourself, then you should take that chance to make it as good as it can be. It applies to anything you want to do, a show, a fanzine, a band, etc. It’s a way of thinking that can influence and improve your life in many, many ways. We definitely consider ourselves a DIY band.
7. Before buying a record of yours, I did listen to your music by downloading it without paying for it, of course. Do you still consider private property as theft, even it’s about music? What do you think about the thousands of blogs where you can download the latest releases? Do you download music for free? Do you think free download nowdays is a handicap to the bands or may it be a big help to widespread their music?
I have no problem with people downloading our records. Thanks to filesharing, I’m sure lots more people have heard us, and that probably helped us go places we wouldn’t have been able to go otherwise. However, if you’ve downloaded our record and liked it, we’d be happy if you bought it to show your support and appreciation. Unfortunately, a good recording can’t be downloaded, and we have to pay for that studio time.
8. Do you work to earn your living or do you try to make your day by playing? Do you consider yourselves as “artists” or “professionals”? How tough is it in Sweden to find a balance with the money you spend and those you earn for music?
I don’t know if we’d consider ourselves artists, and we’re certainly not professionals. We’re doing this because we love to do it, and because it’s all we know. All of us work or study to support ourselves. It’s hard to try to support yourself as a musician in Sweden, especially if you’re in a hardcore band. And maybe you’re not supposed to do that for a living. Maybe keeping it as a passion is the way it should be to keep it interesting.
9. Straight Edge may be a revolutionay choice, but also a shithole of bigotry. What do you think about that? What do you think about the Christiancore scene bred from the straight edge scene?
Here’s what I think about Straight Edge – It is what you make of it. I see too many kids that care too much about what other people think that straight edge is. And a lot of people do have weird opinions about it, but in the end, it’s what you make of it that counts for you. That’s all that matters. Christianity has no place in hardcore according to me. If you want to be a christian, that’s all fine by me, but please don’t try to connect it to hardcore, because that’s just wrong.
10. Here’s the last shot: is provocation a means of attack, a way to arise interest or something completely pointless and misleading? Is it part of your attitude? Thanx for your precious time and wish to see you soon in Naples.
Depending on when and how you use provocation, it can be a very successful means to bring up an issue, or just make people aware of the other side of the coin. I think provocation that’s backed up by thought and intellect can be very effective, and I think we use that to some extent in Anchor. Alienating people is rarely a good idea though.
Thanks for the interview! Hope to come back to Italy soon. Be good to yourself.